giovedì 26 giugno 2008

Gli Eroi Sportivi

Ecco a voi gli Eroi Sportivi della nostra Scuola 2007-2008.
 Responsabile del dipartimento di Scienze Motorie: Prof. Ruggiero Pistilli 
Hanno collaborato i Professori: 
Pappalettera Maria Rosaria, 
Prencipe Michele, 
Prencipe Pasquale.















venerdì 6 giugno 2008

Vedi Napoli e muori . . . dalla puzza !!!


Napoli è sepolta sotto cumuli di spazzatura. Ormai il cittadino è costretto a scavalcare collinette di immondizia per attraversare la strada e entrare nelle propria abitazione. L’emergenza non è una questione di oggi ma esiste da decenni . Bisogna sgomberare la città da tonnellate di “munnezza”, rimasta a imputridire .
Ma tutto questo non avviene . A causa dei cumuli di immondizia potrebbero diffondersi malattie. Alcune volte i rifiuti vengono bruciati da cittadini ormai esasperati.Gli incendi appiccati qua e là hanno causato pericolose emissioni di diossina. Le scuole sono rimaste chiuse perché l’ immondizia impediva l’ ingresso . Questi episodi sono stati riportati sulla stampa nazionale ed internazionale provocando al nostro Paese una pessima pubblicità. I cittadini per arginare questo fenomeno hanno creato delle discariche abusive nelle campagne, generando così grossi problemi soprattutto nella produzione agro - alimentare .
Napoli è diventata pattumiera d’ Italia , per la mal gestione dei rifiuti ; in altri casi è intervenuta la camorra per lo smaltimento non autorizzato di rifiuti tossici . Il turismo è in crisi per ciò che si vede per strada . Anche l’ industria alimentare ne ha risentito , la produzione , infatti , è diminuita, come anche le esportazioni .
Se si effettuasse la raccolta differenziata le città sarebbero più pulite e meno ingombre le discariche .
Differenziare la raccolta di rifiuti, inoltre, aiuterebbe a risparmiare i costi della produzione di energia termoelettrica . Per colpire gli irresponsabili si dovrebbe operare un maggior controllo sul territorio .
La costruzione degli inceneritori e di termovalorizzatori è tuttora complicata , e così si sono offerte aziende straniere per smaltire i rifiuti, che hanno preso la strada per la Germania a bordo di treni speciali. Le ecoballe recheranno il marchio “made in italy”o “italian originals”? Almeno potremo tornare a dire che il nostro prodotto interno “lordo” è in aumento…!

Valentina Todisco III E

LA TOPONOMASTICA DI TRINITAPOLI


Il vocabolo TOPONOMASTICA ha origini antiche : deriva dal greco tòpos = luogo e da ònoma = nome. Ogni Comune, così come il nostro, ha un ufficio di toponomastica che si occupa di intitolare strade , vie , piazze e conserva la cartografia aggiornata del territorio. Ogni proposta di denominazione o modifica viene esaminata da una commissione nominata dalla giunta comunale , la quale invia le delibere al Prefetto per l’autorizzazione .
E’ vietato intitolare strade a persone defunte da meno di 10 anni; lo stesso Prefetto può consentire di intitolare una via a un defunto prima di 10 anni . Le targhe delle vie devono essere di materiale resistente e sono collocate a cura dell’ ufficio tecnico comunale , per ciascuna strada ai due estremi e nel posto più idoneo per una facile lettura. Ogni area deve avere una numerazione civica che comincia dal centro cittadino, assegnando preferibilmente i numeri pari a destra e i dispari a sinistra. Nelle piazze la numerazione è continua.
Le targhe dei numeri devono essere apposte preferibilmente in alto a destra di ciascun portone e ben visibili .
In particolare , la toponomastica del nostro paese rispetta questi criteri previsti dai regolamenti. Ad esempio , partendo dal centro abbiamo la zona delle vie intitolate ai personaggi del Risorgimento (Garibaldi, Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele, piazza Umberto I ecc.), spostandoci verso la chiesa dei Cappuccini, troviamo alcune vie intitolate ai poeti : Dante, Boccaccio, Petrarca, Pascoli, Ariosto, Parini, Pirandello.
Poi c’è una zona intitolata alle province della Puglia : Taranto, Lecce, Brindisi, Foggia, San Severo, Lucera, Manfredonia ecc. Nella zona della chiesa di Cristo Lavoratore si percorrono altre vie contrassegnate da nomi di città : Lucca, Perugia, Firenze, Reggio Emilia, Reggio Calabria ecc. Alcune vie denominate più recentemente sono : via Ofanto nei pressi della Stazione, via Mattarella, piazza Mattarella, via Bachelet, piazza Salvo D’acquisto, via Montessori , ecc.
Tra le vie che sono state modificate a causa di eventi particolari , possiamo ricordare la ex via Napoli ora denominata via Aldo Moro e via Martiri di via Fani , per ricordare Aldo Moro e la sua scorta, uccisi dalle Brigate Rosse il 16 marzo del 1978 in via Fani a Roma e dei quali quest’anno ricorre il 30° anniversario della tragica scomparsa.

Quaranta Miriam III L

Il Crocifisso nelle scuole


Il nostro paese sta lottando per difendersi dalla criminalità , in aumento da quando le
frontiere sono state aperte all’ afflusso indiscriminato degli extracomunitari, molti dei quali
clandestini e decisi a far soldi subito nella “ricca” Italia.
Gli immigrati , a mio avviso, stanno cambiando le nostre tradizioni .
Uno dei problemi degli ultimi tempi riguarda la nostra religione e il nostro credo,
“calpestati” già da noi stessi , ma in crisi di fronte alla diffusione, talvolta aggressiva, di altre confessioni, specie quella islamica.
La nostra apertura alle culture alternative non deve essere scambiata per passività.
La curiosità che spinge a saperne di più non è segno di debolezza o rassegnazione al cambiamento. Integrazione e tolleranza non sono sinonimi di sottomissione.
E’ naturale che ogni popolo segua la propria religione e creda nel suo Dio, ma perché qualcuno arriva a ipotizzare di rimuovere i crocifissi dalle aule ? Per rispetto della diversa sensibilità religiosa degli immigrati, si dice. E poi perché il nostro è un paese laico.
Allora togliamo pure il tricolore e abbattiamo le chiese. Anche quelle disturbano “la vista”dei non-cristiani.
Bisogna smetterla con queste pretese e reagire a queste richieste assurde. Infatti il crocifisso nelle scuole è stato sempre un punto di riferimento perché simbolo
di civiltà e cultura , non soltanto immagine di fede .
Chi non vuole il crocifisso nelle scuole attacca la nostra storia e la nostra identità.



Nunzia Mazzone 3 ^ C

DOPING : VINCERE COL TRUCCO .



Quest’ anno ad agosto si terranno a Pechino i Giochi Olimpici , le competizioni sportive più importanti che si disputano ogni quattro anni con la partecipazione di atleti provenienti da ogni angolo del mondo. Tutti i componenti delle rappresentative saranno sottoposti ai test anti – doping, per evitare che i risultati delle gare siano falsati e le medaglie vengano assegnate a chi ha barato .
Il doping consiste nell’ assumere sostanze che migliorano le prestazioni degli atleti e sviluppano artificialmente i loro muscoli. L’uso di queste sostanze causa però l’insorgenza di gravi malattie degenerative, la comparsa di tumori, ictus e problemi cardiovascolari.
Insomma le vittorie e i primati costano davvero caro.
Molti atleti sono morti a causa di queste sostanze : Marco Pantani, vincitore di Giri d’Italia e Tour de France; Florence Griffith, detentrice del record dei 100 e 200metri donne.
Molti campioni del wrestling, idoli dei minori e star in tv, sono scomparsi dalla scena, altri stanno seguendo cure riabilitative dopo anni e anni di medicine proibite. Inoltre , se queste sostanze vengono utilizzate da donne , generano in esse un aumento smisurato del fisico e della massa muscolare, che le fa assomigliare a uomini.
Il problema del doping però cresce sempre di più, perché adesso anche i giovani atleti tendono a ricorrere a queste sostanze durante la preparazione delle gare; dietro di loro si nascondono i genitori, smaniosi di assistere ai successi dei figli anche a rischio di comprometterne la salute.
La scienza e gli atleti dovrebbero fare un passo indietro, per tornare all’ agonismo puro di una volta e capire che vincere non è tutto . La vittoria è bella se ottenuta con le proprie forze, senza imbrogliare danneggiandosi la salute. La sana competizione ci aiuta a diventare persone migliori ; la sconfitta non è sempre un male. Ci aiuta a capire le nostre debolezze ed a diventare più competitivi. Vince di più chi ha saputo perdere.

Mariangela Anello III D