venerdì 6 giugno 2008

Il Crocifisso nelle scuole


Il nostro paese sta lottando per difendersi dalla criminalità , in aumento da quando le
frontiere sono state aperte all’ afflusso indiscriminato degli extracomunitari, molti dei quali
clandestini e decisi a far soldi subito nella “ricca” Italia.
Gli immigrati , a mio avviso, stanno cambiando le nostre tradizioni .
Uno dei problemi degli ultimi tempi riguarda la nostra religione e il nostro credo,
“calpestati” già da noi stessi , ma in crisi di fronte alla diffusione, talvolta aggressiva, di altre confessioni, specie quella islamica.
La nostra apertura alle culture alternative non deve essere scambiata per passività.
La curiosità che spinge a saperne di più non è segno di debolezza o rassegnazione al cambiamento. Integrazione e tolleranza non sono sinonimi di sottomissione.
E’ naturale che ogni popolo segua la propria religione e creda nel suo Dio, ma perché qualcuno arriva a ipotizzare di rimuovere i crocifissi dalle aule ? Per rispetto della diversa sensibilità religiosa degli immigrati, si dice. E poi perché il nostro è un paese laico.
Allora togliamo pure il tricolore e abbattiamo le chiese. Anche quelle disturbano “la vista”dei non-cristiani.
Bisogna smetterla con queste pretese e reagire a queste richieste assurde. Infatti il crocifisso nelle scuole è stato sempre un punto di riferimento perché simbolo
di civiltà e cultura , non soltanto immagine di fede .
Chi non vuole il crocifisso nelle scuole attacca la nostra storia e la nostra identità.



Nunzia Mazzone 3 ^ C

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