
Cari ragazzi,
vi scrivo questa lettera, perché vorrei raccontarvi quello che mi è accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, quando avevo la vostra stessa età.
Mi chiamo Irick e sono un ebreo tedesco sopravvissuto alla SHOAH!
Sapete cosa vuol dire? È un termine ebraico che indica la “STERMINIO” di noi ebrei: secondo il progetto nazista, infatti, tutti gli ebrei erano destinati a morire! Perché? NON LO SO!
Inizialmente ci fu proibito di frequentare locali, scuole e uffici pubblici, poi fummo radunati in “ghetti”, quartieri, malridotti e non dotati dei servizi primari e necessari, circondati da filo spinato.
Tutti fummo costretti a cucire sulle giacche una “stella gialla” per essere subito riconosciuti; nei mesi seguenti fummo deportati in campi di concentramento: qui io ho vissuto e visto l’inferno, e l’inferno si chiama Birkenau - Auschwitz.
Già il viaggio era stato disumano: stipati in un vagone merci, senza aria, cibo ed acqua. Chi non moriva durante il viaggio, veniva ucciso nel campo.
Non c’era pietà per nessuno: uomini, donne, vecchi, bambini…venivano tutti sterminati.
Solo ripensando a queste crudeltà ho i brividi!
Per me non è più stata una vita semplice: tutto quello che faccio, che vedo, mi riporta in quel campo.
Noi per loro eravamo un problema da eliminare!
Vi ho raccontato solo una parte dei miei incubi perchè voi comprendiate quanto sia importante conoscere e ricordare, affinché simili tragedie non si ripetano più.
IRICK
La bianca Flavio
2c
vi scrivo questa lettera, perché vorrei raccontarvi quello che mi è accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, quando avevo la vostra stessa età.
Mi chiamo Irick e sono un ebreo tedesco sopravvissuto alla SHOAH!
Sapete cosa vuol dire? È un termine ebraico che indica la “STERMINIO” di noi ebrei: secondo il progetto nazista, infatti, tutti gli ebrei erano destinati a morire! Perché? NON LO SO!
Inizialmente ci fu proibito di frequentare locali, scuole e uffici pubblici, poi fummo radunati in “ghetti”, quartieri, malridotti e non dotati dei servizi primari e necessari, circondati da filo spinato.
Tutti fummo costretti a cucire sulle giacche una “stella gialla” per essere subito riconosciuti; nei mesi seguenti fummo deportati in campi di concentramento: qui io ho vissuto e visto l’inferno, e l’inferno si chiama Birkenau - Auschwitz.
Già il viaggio era stato disumano: stipati in un vagone merci, senza aria, cibo ed acqua. Chi non moriva durante il viaggio, veniva ucciso nel campo.
Non c’era pietà per nessuno: uomini, donne, vecchi, bambini…venivano tutti sterminati.
Solo ripensando a queste crudeltà ho i brividi!
Per me non è più stata una vita semplice: tutto quello che faccio, che vedo, mi riporta in quel campo.
Noi per loro eravamo un problema da eliminare!
Vi ho raccontato solo una parte dei miei incubi perchè voi comprendiate quanto sia importante conoscere e ricordare, affinché simili tragedie non si ripetano più.
IRICK
La bianca Flavio
2c
Nessun commento:
Posta un commento