
Tre, due, uno, ciak! Azione!è il 18 Dicembre 2007, è iniziata la rappresentazione teatrale natalizia delle classi I C-L:”La storia di Shaid”, un bambino africano che, come molti altri suoi conterranei, è sottoposto a angherie e soprusi da parte di adulti senza scrupoli che li sfruttano per il loro tornaconto L’emozione e l’agitazione la fanno da padrone, ma noi siamo riusciti a vincerle e spediti arriviamo in porto.Alla fine tutto è andato a gonfie vele,
abbiamo impressionato la Preside e i nostri genitori e li abbiamo sensibilizzati verso un problema molto sentito e molto curato in questi ultimi tempi anche da tutti i mass-media. Sui giornali e in televisione, infatti, sono apparsi, spesso, volti di bambini che con occhi dolci chiedono di tendere loro una mano per aiutarli a vivere una vita dignitosa e serena
come i bambini meritano.Ci siamo soffermati sull’ Unicef (United Nations Children’s Fund- Fondo delle Nazioni unite per l’ infanzia, originariamente United Nations Children’s
Emergency Fund), una grande organizzazione che aiuta, appunto, i bambini poveri o affetti
da AIDS. Il Natale è il momento più opportuno per ricordare tutti quelli che soffrono, che sono meno fortunati di noi perché non hanno l’ indispensabile per sopravvivere.La trama della rappresentazione è pertinente.Un ragazzo di nome Shaid abita nel Congo.La matrigna e la sorellastra, per impossibilità economiche lo vendono a uomini brutali, che, pur di far soldi lo destinano a lavori pesanti in miniera e in seguito anche a morte certa come donatore di organi a gente facoltosa.Dopo mesi di peripezie, con l’ aiuto di due suoi amici Shaid riesce a scappare e a dirigersi a Kimshasa. Qui, seguendo una donna, che poi identifica essere la Madonna, si rifugia in un ospedale dove incontra dei missionari italiani che lo mettono in salvo.Per me l’ esperienza vissuta nella realizzazione di questa recita è stata gratificante.Per la prima volta ho vissuto tristi e felici emozioni;ho visto quanta sofferenza c’è nel mondo e quanta gioia si può dare agli altri facendo a meno del superfluo.Ho potuto rendermi conto di quanto siamo fortunati noi ragazzi che abbiamo l’ amore dei genitori che ci offrono affetto, serenità e sicurezza.
Curci Stefania I L
di Vincenzo Michele I C
abbiamo impressionato la Preside e i nostri genitori e li abbiamo sensibilizzati verso un problema molto sentito e molto curato in questi ultimi tempi anche da tutti i mass-media. Sui giornali e in televisione, infatti, sono apparsi, spesso, volti di bambini che con occhi dolci chiedono di tendere loro una mano per aiutarli a vivere una vita dignitosa e serena
come i bambini meritano.Ci siamo soffermati sull’ Unicef (United Nations Children’s Fund- Fondo delle Nazioni unite per l’ infanzia, originariamente United Nations Children’s
Emergency Fund), una grande organizzazione che aiuta, appunto, i bambini poveri o affetti
da AIDS. Il Natale è il momento più opportuno per ricordare tutti quelli che soffrono, che sono meno fortunati di noi perché non hanno l’ indispensabile per sopravvivere.La trama della rappresentazione è pertinente.Un ragazzo di nome Shaid abita nel Congo.La matrigna e la sorellastra, per impossibilità economiche lo vendono a uomini brutali, che, pur di far soldi lo destinano a lavori pesanti in miniera e in seguito anche a morte certa come donatore di organi a gente facoltosa.Dopo mesi di peripezie, con l’ aiuto di due suoi amici Shaid riesce a scappare e a dirigersi a Kimshasa. Qui, seguendo una donna, che poi identifica essere la Madonna, si rifugia in un ospedale dove incontra dei missionari italiani che lo mettono in salvo.Per me l’ esperienza vissuta nella realizzazione di questa recita è stata gratificante.Per la prima volta ho vissuto tristi e felici emozioni;ho visto quanta sofferenza c’è nel mondo e quanta gioia si può dare agli altri facendo a meno del superfluo.Ho potuto rendermi conto di quanto siamo fortunati noi ragazzi che abbiamo l’ amore dei genitori che ci offrono affetto, serenità e sicurezza.
Curci Stefania I L
di Vincenzo Michele I C
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