Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n.211 del
20 luglio 2000 dal Parlamento italiano. Il 27 gennaio è la data che ricorda lo sterminio del popolo ebraico ma anche la sofferenza di tanti uomini, donne e bambini.Gli alunni delle classi I D/IF, per ricordare questa grande tragedia,hanno deciso di realizzare un opuscolo intitolato: “27 gennaio 2008 Giornata della Memoria”.
La prima pagina, di introduzione, ricorda che il 27 gennaio 1945 i Russi entrarono per la prima volta nei campi di concentramento di Auschwitz e tutto il mondo si rese conto di questa follia umana. Nei campi di concentramento erano rinchiusi soprattutto ebrei, ma c’erano anche zingari, prigionieri politici e minorati. Alla fine della guerra si calcolò che nei lager di Germania, Austria e Polonia furono uccisi ben sei milioni di Ebrei nelle camere a gas e i loro corpi furono bruciati nei forni crematori o sepolti in fosse comuni. Abbiamo voluto dedicare la gran parte del nostro lavoro alla sofferenza dei bambini attraverso il ricordo di Anna Frank, di Clara Olink Kelly e del ghetto di Terezin. Oggi, Terezin è diventato il simbolo della sofferenza dei bambini. Nel periodo in cui durò il ghetto (1941-1945) vi passarono 150.000 ebrei. Molti abitanti del ghetto di Terezin erano bambini , circa 15.000, e tra questi c'erano anche neonati. Erano in prevalenza figli di ebrei cecoslovacchi dei paesi limitrofi, deportati a Terezin insieme ai genitori. La maggior parte di essi morì nel corso nel 1944 nelle camere a gas di Auschwitz. – Birkenau .Dopo la guerra non ne ritornò nemmeno un centinaio e di questi nessuno aveva meno di quattordici anni. I bambini sopportarono , come gli adulti , il destino crudele del campo di concentramento . Tutti i bambini soffrirono , indistintamente , assieme agli altri le misere condizioni igieniche e abitative e il grave problema della fame. Un'altra fonte di sofferenza per i bambini, era, il distacco dalle loro famiglie, e dalla loro madre . Per un certo periodo i prigionieri adulti riuscirono ad alleviare le condizioni di vita dei ragazzi facendo si che venissero concentrati nelle case per i bambini. La permanenza nel collettivo infantile alleviò un tantino, specialmente sotto l'aspetto psichico, l'amara sorte dei piccoli prigionieri. Nelle case operarono educatori e insegnanti prigionieri che riuscirono, nonostante le infinite difficoltà e nel quadro di limitate possibilità, a organizzare per i bambini una vita giornaliera e perfino l'insegnamento clandestino. Sotto la guida degli educatori i bambini frequentavano le lezioni e partecipavano a molte iniziative culturali preparate dai detenuti. E non furono solo ascoltatori: molti di essi divennero attivi partecipanti a questi avvenimenti, fondarono circoli di recitazione e di canto, facevano teatro per i bambini. I bambini di Terezin scrivevano soprattutto poesie. Una parte di questa eredità letteraria si è conservata e per non dimenticare abbiamo trascritto i versi di una di queste su un cartellone che abbiamo affisso nella nostra classe.
di Benedetto Anna Pia I F
De Nittis Anna Maria I D
20 luglio 2000 dal Parlamento italiano. Il 27 gennaio è la data che ricorda lo sterminio del popolo ebraico ma anche la sofferenza di tanti uomini, donne e bambini.Gli alunni delle classi I D/IF, per ricordare questa grande tragedia,hanno deciso di realizzare un opuscolo intitolato: “27 gennaio 2008 Giornata della Memoria”.
La prima pagina, di introduzione, ricorda che il 27 gennaio 1945 i Russi entrarono per la prima volta nei campi di concentramento di Auschwitz e tutto il mondo si rese conto di questa follia umana. Nei campi di concentramento erano rinchiusi soprattutto ebrei, ma c’erano anche zingari, prigionieri politici e minorati. Alla fine della guerra si calcolò che nei lager di Germania, Austria e Polonia furono uccisi ben sei milioni di Ebrei nelle camere a gas e i loro corpi furono bruciati nei forni crematori o sepolti in fosse comuni. Abbiamo voluto dedicare la gran parte del nostro lavoro alla sofferenza dei bambini attraverso il ricordo di Anna Frank, di Clara Olink Kelly e del ghetto di Terezin. Oggi, Terezin è diventato il simbolo della sofferenza dei bambini. Nel periodo in cui durò il ghetto (1941-1945) vi passarono 150.000 ebrei. Molti abitanti del ghetto di Terezin erano bambini , circa 15.000, e tra questi c'erano anche neonati. Erano in prevalenza figli di ebrei cecoslovacchi dei paesi limitrofi, deportati a Terezin insieme ai genitori. La maggior parte di essi morì nel corso nel 1944 nelle camere a gas di Auschwitz. – Birkenau .Dopo la guerra non ne ritornò nemmeno un centinaio e di questi nessuno aveva meno di quattordici anni. I bambini sopportarono , come gli adulti , il destino crudele del campo di concentramento . Tutti i bambini soffrirono , indistintamente , assieme agli altri le misere condizioni igieniche e abitative e il grave problema della fame. Un'altra fonte di sofferenza per i bambini, era, il distacco dalle loro famiglie, e dalla loro madre . Per un certo periodo i prigionieri adulti riuscirono ad alleviare le condizioni di vita dei ragazzi facendo si che venissero concentrati nelle case per i bambini. La permanenza nel collettivo infantile alleviò un tantino, specialmente sotto l'aspetto psichico, l'amara sorte dei piccoli prigionieri. Nelle case operarono educatori e insegnanti prigionieri che riuscirono, nonostante le infinite difficoltà e nel quadro di limitate possibilità, a organizzare per i bambini una vita giornaliera e perfino l'insegnamento clandestino. Sotto la guida degli educatori i bambini frequentavano le lezioni e partecipavano a molte iniziative culturali preparate dai detenuti. E non furono solo ascoltatori: molti di essi divennero attivi partecipanti a questi avvenimenti, fondarono circoli di recitazione e di canto, facevano teatro per i bambini. I bambini di Terezin scrivevano soprattutto poesie. Una parte di questa eredità letteraria si è conservata e per non dimenticare abbiamo trascritto i versi di una di queste su un cartellone che abbiamo affisso nella nostra classe.
di Benedetto Anna Pia I F
De Nittis Anna Maria I D
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